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La Favorita di Yorgos Lanthimos (2018)

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La favorita è un film ricco, magnifico, sontuoso, immaginifico. La colonna sonora è una specie di laccio ipnotico che ti accompagna in una storia che è una storia del potere (quello maschile per eccellenza) rivisto attraverso tre donne protagoniste.  Gli uomini hanno ruoli di secondo piano e la loro dignità viene messa in ridicolo, oltre che dalle parrucche esagerate, da simpatici giochi di società che deformano le facce nello slow motion. Invece l’entrata in scena delle donne viene spesso anticipata o accompagnata dall’uso del grandangolo che rotondeggia su saloni regali, edifici istituzionali o un bosco che è quello delle fiabe. Ecco. Scelte tecniche abbastanza inedite, almeno per me, che in qualche modo, che non so dire, sento voler spingere verso un cambio di sguardo che supera le definizioni di genere maschile e femminile. Tutto ruota intorno ad una regina triste, malata e capricciosa, con i suoi 17 conigli che alludono a quale avrebbe dovuto esser il suo ruolo di regin