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Joker diretto da Todd Phillip (2019)

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Mentre guardavo, sullo schermo, la costruzione nera, capovolta di un clown (la risata che gli piaga il corpo e lo soffoca, la corsa scoordinata ma caratteristica, con le braccia che roteano e la testa all'indietro, il tic delle gambe che tremano, che spinge le mani a fermarle) ho pensato che fossimo chiamati a scivolare con il protagonista in una tragica discesa agli inferi. L’inarrestabile spegnersi di ogni luce. Eccetto quelle del delirio allucinatorio. I l susseguirsi dei colpi che la vita riserva ad Arthur, anziché offuscarla o blandirla, acuiscono l’acido della scortesia spicciola, comune, dell’indifferenza quotidiana, dell’assenza di empatia. Arthur si arrabbia davvero e urla la sua impotenza davanti alla mancanza di gentilezza, per il fatto di non essere visto, né ascoltato. Lui che immagina carezze e presenze, e si lascia danzare, con questo corpo dove ogni gesto che non sia quello spezzato della marionetta, esprime il dolore di un ricongiungimento impossibile. La violenza

Dance first, think later. It's the natural order. Un suggerimento di Samuel Beckett

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Foto Alberto Catera © A fine aprile ho trascorso una settimana per l'Interculturale Clown - Primavera 2018, condotto da Robert McNeer e Mirco Trevisan, insieme a 14 avventurosi alla Luna nel Pozzo (Ostuni) - posto (davvero tanto) magico creato da Robert e sua moglie, Pia Wachter. Cinque giorni per giocare esplorare, danzare, sperimentare, accompagnati dalla musica, dai suoni, dalle voci. Lingue diverse, suoni diversi. Paesaggi diversi. Anche abilità diverse. Quattordici apprendisti clown alla scoperta del mondo, di sé, degli altri, della natura bella e libera che fa della Luna nel Pozzo il posto speciale che è. Libera qui la natura lo è non tanto perché selvatica, ma perché - curatissima - è lasciata libera di esprimersi, sotto uno sguardo amoroso, accudente, rispettoso dello spazio vitale necessario ma pronto ad intervenire al bisogno. Non ho visto ramo fragile privo di sostegno. Alla stessa libertà siamo stati invitati noi 14. Accompagnati con gradualità da Robert