Italianesi - di e con Saverio La Ruina (5 febbraio 2012)

«Non c’è cosa più bella che essere italiani, siamo tutti pittori, musicisti, cantanti...»
Il monologo Italianesi, crasi tra le parole italiani e albanesi, racconta una storia vera: quella di circa un migliaio di figli di italiani internati in Albania, loro terra natale, rei di essere nemici del regime salito al potere dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Persone che vissero segregate con il mito dell’Italia. Albanesi ma figli di italiani che, quando finalmente dopo 40 anni rientrarono in patria, furono bollati come stranieri e discriminati. dolorosa condizione degli italiani internati nei campi di prigionia albanesi.

"La storia è commovente, dolente, bella perchè il protagonista è un piccolo grande uomo, eroico nella sua semplicità e verità e perchè semplice e vero è anche lo spettacolo come è nello stile di Scena Verticale: musiche originali di Roberto Cherillo, disegno luci di Dario De Luca e Saverio La Ruina solo in scena che dà ritmo e respiro al suo racconto con espressioni, gesti, sguardi minimali e precisi, il dialetto e la cadenza calabrese non per fare macchiette, ma per radicare i proprio personaggi in una verità. Un’autentica forza."

Ciò che rende davvero emozionante questo spettacolo, è l'interpretazione di La Ruina, o almeno ciò che più ha toccato me. In questa sua forza "quieta" e quasi gentile, è la dignità di questo piccolo grande uomo raccontato.


Commenti

Post popolari in questo blog

Dance first, think later. It's the natural order. Un suggerimento di Samuel Beckett

John Edward Williams | Stoner

La Favorita di Yorgos Lanthimos (2018)